Il nuovo “tesoro” del Country sta per mostrare ai cattivi ragazzi del Rock che basta un solo battito perché tutto cambi. Evangeline Walker sa quanto in fretta tutto possa cambiare. Ma nulla può prepararla al momento in cui incontra Rafe Hunter.
Intensi occhi grigi. Sorriso malizioso. Tatuaggi incisi sulla pelle che implorano solo di essere toccati. Il fatto che lui sia il bassista della rock band più in voga d’America è la ragione per cui lei dovrebbe scappare e non guardarsi mai indietro. Tutti sanno che le più grandi storie d’amore iniziano tutte da qualche parte…. questo è il loro inizio.
“Non scappare” è il primo volume della serie Black Hearts Still Beats.
Data di pubblicazione: 11/11/2022
Lingua: Italiano
Formati disponibili: Epub/mobi
Collana: Kiss Publishing
SaraDeL (proprietario verificato) –
Molto carino, letto davvero in fretta talmente non vedevo l’ora di sapere come finisse!
chiara.verzulli –
La Cotton e, logicamente, anche la casa editrice sono una garanzia: i libri e la loro cura, le storie, le cover che racchiudono sempre il nucleo della storia e io ogni volta mi perdo tra le pagine delle loro avventure.
Sì, perché la Cotton è questo, un’avventura. Quando prendo un suo libro mi fa venire la voglia di provare a leggerla nella sua lingua perché sono convinta che avrebbe un gusto unico, poi mi ricordo che so poco l’inglese e questo mi frena tantissimo.
L’autrice è bravissima nel parlare delle emozioni, ma il suo modo di far vibrare il dolore è qualcosa di unico, perché ti inchioda e lo senti tutto, come un pugno nello stomaco, lo vedi arrivare e toccarti, senti stritolarti e spesso mi capita di dover rallentare la lettura per riprendere fiato.
Riesce a parlare dei giovani e dei loro tormenti, degli sbagli che si commettono sotto il consiglio errato della piccola età, i loro segreti, ma soprattutto i loro sogni per cui combattono.
Evangeline è una sopravvissuta, non credo di poter trovare altro termine per descriverla. Sedici anni, solo sedici e una diagnosi che ha il suono di una sentenza: linfoma non Hodgkin al quarto stadio. Ma lei lo ha superato, è appunto sopravvissuta a tutto, anche se porta dentro di sé un qualcosa che la divora, una sorta di senso di colpa per la sua sopravvivenza rispetto a tanti altri.
“Avevo bisogno di credere che mi era stata data una seconda possibilità per fare la differenza. Perché altrimenti, il peso di avere una seconda possibilità nella vita era un peso a cui non ero sicura di sopravvivere.”
Io non riesco nemmeno a immaginare i pensieri che si abbattono su un’adolescente e quanto sia complicato venire a patti con il senso di colpa e quell’esplosione che si scatena dalla felicità che legge negli occhi di chi le sta intorno che vede una seconda opportunità da quella guarigione. Ma Evangeline ha paura che tutto le possa essere nuovamente tolto così proprio chi la ama decide di darle una spinta e quell’occasione di vivere fino in fondo quella seconda vita
“Ti capisco, piccola. Ma ricorda che non puoi lasciare un segno nel mondo nascondendoti in quella tua camera da letto.”
La camera da letto, quel guscio che le offre una protezione dalla paura di soffrire e dell’ignoto, una protezione dalle insicurezze.
Ed è proprio quando lascia andare quella parte di sé lasciata a dormire nel profondo che nel suo mondo entra Rafe, bassista di un famoso gruppo rock. Fin dal primo sguardo si accende una fiamma tra i due ragazzi. Una fiamma che racchiude tutto, non solo una innegabile attrazione, ma anche qualcosa di più profondo
“Ma come una tempesta implacabile, Rafe Hunter era entrato nella mia vita e aveva distrutto tutti i miei muri. Muri che pensavo fossero così forti, così rafforzati dalla mia battaglia contro il cancro, che non l’avevo nemmeno visto arrivare.”
Vederli avvicinarsi, sondare terreni nuovi, avere paura di vivere e innamorarsi mi ha dato un senso di normalità per quella ragazza che ha un vissuto impresso sulla pelle e sull’anima
“Era pericoloso innamorarsi di una rockstar, ma nonostante la vocetta della ragione nella mia testa, sapevo che avrei contato i giorni fino a quando non avesse chiamato. Perché Rafe Hunter era diverso.”
Ho chiuso la lettura con la voglia di leggere altro, di vedere, di amare, di vivere.